LESSCARS, la conferenza italiana sulla mobilità condivisa

Si è svolta il 5 ottobre 2023 a Roma la 7° Conferenza Nazionale sulla sharing mobility, dal titolo “LESSCARS drives decarbonization”, che rappresenta l’appuntamento annuale di riferimento per il settore della sharing mobility in Italia. La decarbonizzazione della mobilità urbana, con la presentazione di uno scenario che delinea il ruolo della mobilità condivisa per ridurre le emissioni della mobilità urbana, ha costituito il focus tematico principale con la presentazione del 7° Rapporto Nazionale sulla sharing mobility, che ha analizzato le tendenze dei servizi di sharing a livello nazionale ed europeo per il 2022 e il 1° trimestre del 2023.

Organizzata dall’Osservatorio nazionale sharing mobility e promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, come ogni anno ha stimolato il dialogo tra istituzioni e stakeholder, offrendo un panorama sulle soluzioni innovative di mobilità e presentando i dati e le tendenze che caratterizzano la mobilità condivisa.

Con due sessioni plenarie mattutine e cinque sessioni parallele di approfondimento nel pomeriggio, la conferenza ha permesso di dedicare spazio a confronti operativi e approfondimenti che hanno coinvolto rappresentanti istituzionali, esperti nazionali e internazionali e operatori del settore della mobilità condivisa.

LessCars drives decarbonization

Uno scenario positivo per la decarbonizzazione dei trasporti è stato presentato dall’Osservatorio nazionale sharing mobility, in cui si assume che nell’arco di sette anni si verifichi un consistente ampliamento della quota di auto elettriche già previsto nel Piano Nazionale Energia e Clima (6,6 milioni di elettriche e ibride plug-in nel 2030). In parallelo, si assisterà alla riduzione del tasso di motorizzazione privato, già prevista nella Long Term Strategy Italiana, e cioè a 4,5 milioni di auto in meno nel 2030 rispetto ad oggi (circa 600 auto ogni 1000 abitanti - la stessa flotta del 2007, contro le 683 di oggi). Questo scenario, insieme ad un incremento del 30% dell’offerta di trasporto pubblico e di sharing mobility, porterebbe ad una riduzione di 18 milioni di tonnellate di gas serra, più della metà di quello che deve fare l’intero settore trasporti.

Durante la sessione plenaria sono intervenuti sul tema, oltre a Massimo Ciuffini dell’Osservatorio nazionale sharing mobility, Maria Rodrigues di Panteia e Carlo Ratti dell’MIT Senseable City Lab e CRA-Carlo Ratti Associati.

Il ventaglio della mobilità condivisa

Sono 67 i Comuni italiani capoluogo di provincia al cui interno è oggi attivo un servizio di sharing. Rimane ancora ampio il gap tra il nord ed il resto del paese a livello di copertura delle città capoluogo, in quanto risultano il 77% dei comuni nel settentrione, il 50% dei comuni nel centro ed il 48% dei comuni nel meridione e nelle isole, questi ultimi cresciuti di 15 punti percentuali negli ultimi 3 anni. Il Comune di Milano si conferma ancora la capitale della sharing mobility italiana, sia dal punto di vista della domanda che dell’offerta di servizi, con 14,8 milioni di noleggi complessivi nell’anno, subito seguita da Roma con 12 milioni di noleggi. Dati incoraggianti arrivano anche dal mondo ferroviario, in quanto ad oggi si contano più di 250 stazioni in Italia coperte da servizi di sharing mobility, un contributo importante alla promozione significativa dell’intermodalità.

Il tema è stato approfondito da Luca Refrigeri dell’Osservatorio nazionale sharing mobility, Luigi Contestabile, Responsabile Strategie di Sviluppo Stazioni di RFI Rete Ferroviaria Italiana, Lorenzo Pireddu, General Manager di Uber Italia, Alessandro Raccagna, Senior Director Government Affairs Southern Europe di Lime, e Simona Camerano, Responsabile Scenari Economici e Strategie Settoriali di CDP Cassa Depositi e Prestiti.

Il futuro dell’automobile

Gli esperti nel settore automobilistico considerano il periodo attuale come un periodo darwiniano, in quanto solo le compagnie che saranno flessibili ed in grado di adattarsi al contesto attuale riusciranno a sopravvivere. Ormai è chiaro che stiamo vivendo un’epoca di trasformazioni epocali nel settore automobilistico, in cui è necessario conciliare il mantenimento della libertà di mobilità individuale degli utenti mentre si effettuano scelte consapevoli per la salvaguardia dell’ambiente. In questo contesto, il prossimo decennio non vedrà come sola protagonista l’automobile, bensì tutti i mezzi connessi, autonomi, elettrici e condivisi che affiancheranno la micromobilità, i veicoli commerciali e velivoli elettrici. Questo sarà possibile tramite una forte collaborazione tra i soggetti coinvolti, al fine di abbattere i costi ed evitare che vengano prese decisioni miopi e potenzialmente controproducenti per gli obiettivi comuni.

Approfondimenti interessanti sul tema sono stati forniti da Carlo Tavares, CEO di Stellantis, Alberto Bet, Vice President Research & Innovation e Board Member di Quintegia, Antonella Comes, CEO di Pikyrent, e Marie Chéron di T&E France (Transport & Environment).

Demand Responsive Transit: il trasporto pubblico flessibile

I servizi di DRT (Demand Responsive Transit) consistono nei i servizi di autobus e miniautobus su chiamata, operativi tramite piattaforme digitali e applicazioni online. Questi servizi hanno il potenziale di ottimizzare l'incontro tra domanda e offerta, offrendo soluzioni più dinamiche e flessibili in termini di percorsi e orari per gli utenti. Il quadro che si prospetta in Italia è positivo al riguardo, in quanto le maggiori piattaforme digitali operative nel settore a livello internazionale sono ora presenti anche sul nostro territorio. Inoltre tra gli operatori di trasporto che hanno avviato servizi e sperimentazioni del DRT ci sono grandi aziende e attori di primo livello del trasporto pubblico italiano, che punteranno a destinare il 65% di tali servizi alle aree a domanda debole, integrando l’attuale servizio di trasporto tradizionale.

Durante il workshop sul tema sono intervenuti Massimo Ciuffini dell’Osservatorio nazionale sharing mobility, Ginevra Mutti, Sales Manager di ioki, Lidia Signor, Combined Mobility Senior Manager di UITP e Roberta Frisoni, Assessora alla Mobilità e all’Urbanistica del Comune di Rimini.

Mobility management e carbon footprint: il ruolo della mobilità nella decarbonizzazione delle imprese

Intera sessione di worskhop dedicata al mobility management ed al carbon footprint, per comprendere quale sia il ruolo delle aziende nello scenario di decarbonizzazione dei trasporti. Essere consapevoli e rivedere le modalità di spostamento casa-lavoro del personale è per l’azienda un importante strumento per ridurre il proprio impatto ambientale e sociale, dal momento che un terzo degli spostamenti avviene per motivi di lavoro. Un esempio di iniziative virtuose per promuovere spostamenti sostenibili in azienda è stato presentato da CDP Cassa Depositi e Prestiti, attraverso prestiti sostenibili per l’acquisto di auto nuove elettriche, piattaforme digitali di green mobility per favorire il carpooling e promuovere la mobilità attiva, contributi per l’erogazione di abbonamenti annuali al trasporto pubblico locale ed agevolazioni per il noleggio di scooter elettrici.

Il tema è stato approfondito da Valentina Ubaldi, Head di HR Mobility Solutions di Zucchetti, Alberto Di Lernia, Mobility Manager e Responsabile Salute, Sicurezza e Ambiente di CDP Cassa Depositi e Prestiti ed Alberto Berti del Comune di Firenze.

Micro mobilità condivisa

Dall’analisi sulla incidentalità nella micromobilità condivisa, basata sui dati forniti ogni anno dagli operatori, si evince che rispetto al 2021 vi è stato un calo generale degli incidenti ogni 100.000 noleggi, con riduzioni del 56% per i monopattini (1,56 incidenti ogni 100.000 noleggi), 52% per gli scooter (3,76 incidenti ogni 100.000 noleggi) e 22% per le biciclette (1,76 incidenti ogni 100.000 noleggi). Esaminando il rapporto tra incidenti e percorrenze chilometriche, invece, gli scooter presentano un aumento del 30% dell’incidentalità, con 2,24 incidenti ogni 100.000 km, mentre monopattini e biciclette registrano cali significativi, rispettivamente del 61% e 40%, con 0,58 e 0,65 incidenti ogni 100.000 km.

Sull’argomento sono intervenuti Luca Refrigeri dell’Osservatorio nazionale sharing mobility, e Nadia Goupil, Direttrice commerciale di Fifteen España.

La pianificazione della mobilità urbana: “data improves actions”

Come possono i dati ed una loro attenta elaborazione ed analisi essere di supporto durante la pianificazione della mobilità urbana? Un interessante esempio è quello del progetto Pollicino, un'iniziativa dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility e di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che consiste nella raccolta di dati di mobilità su un campione di cittadini della città di Bologna a partire da giugno 2022. Si basa sull’utilizzo della app IoPollicino, un diario degli spostamenti basato sulla registrazione da parte dei cittadini delle loro abitudini di trasporto tramite i loro smartphone. L'obiettivo del progetto è supportare il processo decisionale delle amministrazioni locali nel campo della mobilità sostenibile.

Il tema è stato illustrato da Giulia Ceccarelli, Ricercatrice di Fondazione Transform Transport ETS. Ulteriori approfondimenti sono stati presentati da Carlotta Gasparini, Business Strategist presso 5T - Services and Innovation for Mobility e Alessandro Ciociola di SWITCH - Street WITCHer (Berkeley Skydeck).

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Settimana Europea della Mobilità 2023