Gender Equality Index, dove siamo quest’anno
Come ogni anno, durante l'ultima settimana di ottobre la European Union ha organizzato la quarta edizione della European Gender Equality Week, un’iniziativa per evidenziare gli sforzi che il Parlamento Europeo sta portando avanti per porre le donne al centro della legislazione.
Nonostante dall’ultima edizione del 2022 siano state adottate importanti legislazioni, come Women on Board, Equal Pay e EU accession to the Istanbul Convention, resta ancora molto da fare. Questo il motivo della scelta del tema di quest’anno, che è stato "Gender Equality: What's next?", con l’obiettivo di diffondere l’importanza del tema e creare maggiore consapevolezza nell’intera popolazione europea.
In quest’occasione è stato reso pubblico il Gender Equality Index del 2023, tramite il documento "Gender Equality Index 2023: Towards a green transition in transport and energy" che analizza la parità di genere nell'Unione Europea, con un focus specifico sulle implicazioni della transizione verde nei settori dei trasporti e dell'energia.
Cosa è il Gender Equality Index
Il Gender Equality Index (GEI) è uno strumento di misurazione multidimensionale dell'uguaglianza di genere che sintetizza la complessità di questo concetto in una singola cifra riassuntiva, riflettendo la realtà complessa dell'uguaglianza di genere. È sviluppato sulla base di una metodologia del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea e dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Il GEI fornisce punteggi per gli stati membri e per l'Unione Europea nel suo complesso, informati da un quadro concettuale che ne detta la struttura e le metriche incluse.
Il quadro concettuale del GEI consiste in sei settori principali:
Lavoro: partecipazione al mercato del lavoro e qualità del lavoro, considerando il lavoro part-time e i settori dominati da un genere;
Denaro: risorse economiche e indipendenza finanziaria, valutando il reddito e il rischio di povertà;
Conoscenza: educazione e formazione, con un focus sulla segregazione di genere nei campi di studio e nell'apprendimento permanente;
Tempo: assegnazione del tempo tra attività economiche, di cura e sociali, evidenziando la condivisione diseguale del lavoro di cura non retribuito;
Potere: partecipazione al processo decisionale nelle istituzioni politiche, economiche e sociali;
Salute: stato di salute, comportamenti a rischio e accesso alle strutture sanitarie, tenendo conto degli esiti specifici per genere.
Due settori aggiuntivi sono considerati ma non inclusi nell'Indice principale, e sono:
Disuguaglianze incrociate: disparità di genere tra gruppi specifici, come persone con disabilità o genitori soli;
Violenza: esperienze di violenza delle donne, che non vengono confrontate direttamente tra i generi ma si concentrano sull'eliminazione della violenza contro le donne.
Il calcolo del GEI comporta diversi passaggi:
Selezione degli indicatori: gli indicatori per ogni dominio e sottodominio sono scelti sulla base di considerazioni teoriche e recensioni di fonti statistiche;
Elaborazione degli indicatori: gli indicatori sono elaborati per misurare l'uguaglianza di genere in modo uniforme, con un segno positivo che indica una situazione desiderabile;
Calcolo della metrica del divario di genere: i divari di genere sono misurati dalle posizioni relative di donne e uomini, con la metrica del divario di genere che indica l'uguaglianza a 1 e la disuguaglianza a 0.
Il GEI considera i migliori esecutori nell'UE per aggiustare i punteggi e tenere conto dei vari livelli di realizzazione tra gli stati membri. Questo approccio garantisce che i divari di genere siano trattati in modo coerente, indipendentemente dal fatto che uomini o donne siano svantaggiati.
I risultati del 2023
Il Gender Equality Index complessivo per l’Unione Europea nel 2023 ha mostrato una crescita significativa, superando per la prima volta i 70 punti con un incremento di 1,6 punti rispetto al 2022, principalmente dovuto all'aggiornamento del dominio del tempo basato sul sondaggio dell’European Institute for Gender Equality (EIGE) 2022 su divari di genere nelle attività di cura non retribuita e sociali. Questa è stata la crescita annuale più elevata dall'inizio dell'indice nel 2013.
Il dominio del tempo è una delle dimensioni chiave del GEI e mira a catturare le differenze tra donne e uomini in termini di come utilizzano il loro tempo, in particolare riguardo le seguenti aree:
Attività di cura non retribuite, che includono la cura dei bambini, l'assistenza agli anziani, il lavoro domestico e altre forme di cura fornite all'interno del nucleo familiare che non sono remunerate;
Attività sociali, che comprendono il tempo libero, il volontariato, la partecipazione a eventi comunitari e altre attività simili.
Prima dell'aggiornamento del 2023, l'ultimo insieme di dati nel settore del tempo era stato raccolto nel 2016. L'inclusione di nuovi dati ha permesso di riflettere meglio le attuali condizioni e cambiamenti nel modo in cui donne e uomini gestiscono le loro responsabilità di cura e il loro tempo libero. I risultati del sondaggio del 2022 hanno evidenziato, ad esempio, che le donne sono generalmente più coinvolte degli uomini nelle attività di cura quotidiana, ma c'è stato un miglioramento nel dominio del tempo grazie a una riduzione dell'ingaggio delle donne nelle attività di cura non retribuita e di lavoro domestico, a fronte di un aumento della partecipazione maschile in queste attività.
Tuttavia, nonostante alcuni miglioramenti, i divari di genere nella cura non retribuita, specialmente nella cucina e nel lavoro domestico, rimangono elevati. In questo contesto la paternità gioca un ruolo fondamentale, in quanto segna un cambiamento significativo nella distribuzione delle responsabilità di cura e del lavoro domestico nelle famiglie. Le analisi evidenziano, infatti, la necessità di un nuovo impulso nelle azioni politiche, in particolare per integrare gli obiettivi della Direttiva sull'Equilibrio tra Vita Lavorativa e Familiare e la Strategia Europea per la Cura.
L'ultimo anno ha visto un rallentamento nel progresso nel settore del potere dopo anni di avanzamento, e otto paesi hanno registrato un passo indietro in questo settore rispetto all'edizione dell'anno scorso. Ciò riflette i contrattempi anticipati a causa della pandemia di COVID-19 e avverte di possibili conseguenze durature per le disuguaglianze di genere nel reddito
Come si lega la Gender Equality alla transizione verde?
Nel settore del potere, le donne sono sottorappresentate sia nei parlamenti nazionali sia nei consigli di amministrazione delle grandi aziende quotate, così come nella presa di decisioni relative al cambiamento climatico. L'analisi dell'European Institute for Gender Equality mostra che spesso manca una prospettiva di genere nelle decisioni chiave sulla transizione verde. La transizione verde richiede competenze e istruzione in settori in cui la disuguaglianza di genere è significativa, in particolare nelle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), dove le donne sono ancora sottorappresentate.
In questo scenario, il documento sottolinea che la transizione energetica offre numerose opportunità e benefici sia per le donne che per gli uomini, ma che allo stesso tempo transizioni di tale portata possono amplificare le sfide sociali esistenti e creare nuove disuguaglianze di genere e intersezionali. L'analisi suggerisce, quindi, che per realizzare gli obiettivi ambiziosi del Green Deal europeo è fondamentale che nessuno sia lasciato indietro e che le iniziative adottate siano efficaci ed inclusive, attraverso politiche, strategie e metodi di raccolta dati più sensibili al genere e inclusivi in entrambi i settori dell'energia.
La situazione in Italia
L'Italia ha un punteggio nel Gender Equality Index di 68.2, che mostra una discreta parità di genere, con però alcuni margini di miglioramento.
Le disuguaglianze di genere sono fortemente pronunciate nel settore del lavoro, con 65 punti, in cui l’Italia si è costantemente classificata ultima tra tutti gli stati membri dal 2010. Dal 2020, il punteggio dell'Italia in questo ambito è aumentato di 1.8 punti. All'interno di questo settore, l'Italia non brilla nel nel sottodominio della partecipazione e nel sottodominio della segregazione e della qualità del lavoro, in cui l'Italia ha registrato un calo nella classifica dal 19° al 22° posto dal 2020, a causa dei progressi più lenti rispetto agli altri paesi dell'Unione Europea.
La migliore performance dell'Italia - 9° posto su tutti gli Stati membri - è nel settore della salute, in cui ottiene 89.2 punti. Dal 2020, la classifica del Paese in questo ambito è salita di un posto, anche se i progressi nel punteggio si sono arrestati. All'interno di questo settore, l’Italia si posiziona al meglio nel sotto-dominio dello stato di salute, con 94.6 punti, a seguito di un miglioramento di un posto dal 2020. Il punteggio più alto dell'Italia, con 98.6 punti è nel sottodominio dell'accesso alla salute.
Nel settore del trasporto e dell’energia, punti focali per la transizione verde, invece, l’Italia manifesta una sottorappresentazione femminile. Nello specifico, il punteggio nel settore dell'energia è di 65, inferiore alla media dell'Unione Europea di 68.2, indicando che ci sono aree di miglioramento nel settore energetico per quanto riguarda l'uguaglianza di genere. Nel settore dei trasporti, il numero di donne occupate è aumentato da 2,201 nel 2010 a 2,620 nel 2021, ma poi è diminuito a 2,435 nel 2023. Questo potrebbe suggerire che mentre c'era un trend di miglioramento, ci sono state delle difficoltà recenti o dei cambiamenti nel mercato del lavoro che hanno influenzato negativamente l'occupazione femminile in questo settore.
Dal 2020, il miglioramento maggiore nel punteggio dell'Italia si è registrato nel settore del tempo (+ 8.1 punti), in cui l'Italia ha scalato la classifica dal 16° al 12° posto. Il miglioramento nel sottodominio delle attività di cura è stato il motore principale di questo cambiamento. Di conseguenza, il Paese è salito di quattro posizioni in questo sottodominio e attualmente si trova al 18° posto.
La convergenza verso l'alto dell'uguaglianza di genere nell'Unione Europea si riferisce alla riduzione delle differenze tra uomini e donne negli stati membri. Ciò significa che i Paesi con un livello più basso di uguaglianza di genere stanno migliorando e si stanno avvicinando a quelli con un livello più alto. L’analisi del Gender Equality Index mostra che le differenze tra gli stati membri si sono ridotte nel periodo 2010-2021 e che tutti i paesi europei stanno tendendo verso una maggiore uguaglianza. L'Italia ha dimostrato un recupero significativo rispetto agli altri stati membri, riducendo il divario iniziale e migliorando il proprio punteggio, ad indicazione che l'Italia sta compiendo progressi nell'uguaglianza di genere e si sta allineando alla media dell'Unione Europea.