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Pedoni e infrastruttura stradale: verso una migliore sicurezza stradale

evento online - Zoom

Chiara Gruden, Assistant Professor presso la Facoltà di Ingegneria Civile, Ingegneria dei Trasporti ed Architettura dell’Università di Maribor, ci racconterà “Pedoni e infrastruttura stradale: passo dopo passo verso una migliore sicurezza stradale“.


Sintesi dell’evento

Abbiamo ospitato la Assist. Prof. Dr. Chiara Gruden della facoltà di Ingegneria civile, trasporti ed architettura dell’università di Maribor (Slovenia), per la presentazione della sua ricerca dal titolo: “Pedoni ed infrastruttura stradale: passo dopo passo verso una migliore sicurezza stradale”.

In modo molto coinvolgente, la presentazione ha illustrato le sfide della ricerca sulla pedonalità dovute alle peculiarità dei pedoni che, a differenza dei mezzi di trasporto, hanno caratteristiche geometriche varie e quindi sono di difficile tracciamento automatico, si comportano in modo imprevedibile e sono gli utenti più vulnerabili della strada. Tutto questo rende molto difficile la simulazione della mobilità pedonale con modelli di microsimulazione.

Oltre alle componenti oggettive dell’infrastruttura pedonale legate alla sicurezza e alla geometria, la ricerca ha voluto anche comprendere meglio le componenti soggettive delle stesse, quelle legate al contesto e alla percezione dell’ambiente che ne rende gradevole e confortevole l’uso stesso. 

Attraverso questionari e app innovative, l’Università ha raccolto dati e formulato proposte concrete che sono state applicate e hanno rivoluzionato gli spazi urbani di Maribor.

La ricerca si è anche estesa al monitoraggio delle abitudini dei pedoni e dello stile di camminata in ambito urbano, attraverso la sperimentazione della tecnica dell’eye-tracking con visori sperimentali e app che permettono il rilevamento di alcune caratteristiche della mobilità. La ricerca si è focalizzata su due incroci a rotonda simili, situati rispettivamente in Slovenia e in Italia, ed ha evidenziato le differenze nello stile di camminata in termini di tempo di attraversamento, motivi di distrazione, genere del pedone e sito geografico. 

Non stupisce che il telefono cellulare sia risultato la fonte primaria di distrazione.

I dati raccolti hanno permesso l’elaborazione di modelli articolati con parametri comportamentali che hanno dato primi risultati molto promettenti.

Come tutte le ricerche, anche questa si conclude aprendo a nuove domande, in quanto è emerso chiaramente quanto il tema della mobilità pedonale sia di carattere interdisciplinare, poiché include aspetti relativi all’ ing. civile, ing. dei trasporti, architettura, ma anche psicologia ed (in parte) medicina.

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