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Barbara Bonciani, PhD, Assessora del Comune di Livorno, Docente in Sociologia dello Sviluppo presso l’Università di Pisa e Ricercatrice associata del Consiglio Nazionale delle Ricerche Ircres e Iriss, ci racconterà “Il porto delle donne. Le donne nel settore marittimo e portuale, perchè no?”. ⚓
La storia racconta come i primi lavoratori portuali fossero uomini dotati di una struttura fisica robusta capace di sopportare il sollevamento e la movimentazione di merce molto pesante movimentata pezzo per pezzo “a braccia”. Da decenni i processi di innovazione tecnologica hanno modificato l’organizzazione, la modalità e i cicli di lavoro nei porti con una diminuizione significativa nella richiesta di sforzo fisico, a cui si è sostituita la necessaria capacità di conduzione dei mezzi e la precisione nell’esecuzione dell’operazione nei tempi richiesti dalla macchina.
In questo nuovo scenario il lavoro portuale è diventato pienamente accessibile alle donne che tuttavia oggi risultano ancora molto poche, sia nel contesto mondiale, sia in quello italiano. Lo stesso vale per il lavoro marittimo dove le donne, a livello mondiale non raggiungono neanche il 2% della forza lavoro complessiva. Stereotipi culturali e pregiudizi hanno infatti connotato il profilo del lavoratore portuale e del lavoro marittimo e reso difficile alle donne inserirsi in questi ambienti lavorativi.
Con il Progetto "Il porto delle donne. Le donne nel settore portuale e marittimo, perchè no?” si è voluto dare voce alle donne impiegate in questi comparti e raccontare il loro lavoro in modo innovativo in modo da destrutturare gli stereotipi che ancora limitano il loro accesso al lavoro. La finalità del progetto è favorire l'apertura dei due comparti alle donne e promuovere l'empowerment femminile.
Sintesi dell’evento
Settimana scorsa abbiamo avuto il piacere di ospitare Barbara Bonciani, Assessora al Porto e all'Integrazione fra città e porto del Comune di Livorno e Docente presso l’Università di Pisa, che ha illustrato il progetto “Il porto delle donne. Le donne nel settore marittimo e portuale, perchè no?”.
Ecco alcuni spunti interessanti.
Ad oggi, a livello mondiale le donne impiegate nel settore portuale sono il 18% della forza lavoro complessiva, mentre nel settore marittimo le donne imbarcate su navi passeggeri e commerciali non raggiungono il 2%. Guardando ai comandanti di navi da crociera, solamente 12 sono donne - tra queste vi è Serena Melani, la prima donna italiana al timone di una grande nave passeggeri.
La realtà portuale, che un tempo prevedeva mansioni principalmente basate sulla forza fisica del lavoratore, richiede oggi caratteristiche differenti grazie all’ausilio in tante mansioni di grandi macchinari. Nonostante questo, nei porti italiani, secondo il dato di Assoporti, la percentuale di donne impiegate nel settore scende all’8%, indice di un ambiente ancora prevalentemente maschile in cui gli addetti ai lavori non hanno ancora affrontato la tematica sociale dell’equità di genere.
Il progetto ha intervistato le donne lavoratrici nel porto di Livorno, tra cui Luciana Mirella Cambiaso, comandante di Moby Vincent e tra le prime donne in Italia impiegate nell’ambito marittimo, e Francesca Grigolati, dell’Ufficio Armamento di Tirrenia, che hanno raccontato le difficoltà affrontate nella loro carriera ed i successi ottenuti con tanta professionalità, dedizione, passione e carattere.
In seguito al Convegno Internazionale organizzato a maggio 2023 a cui hanno preso parte i principali attori del contesto italiano, tra cui Zeno D’Agostino, Presidente dell’ADSP del Mare Adriatico Orientale, proprio nel Porto di Trieste sono stati realizzati adeguamenti infrastrutturali per accogliere l’arrivo delle prime quattro lavoratrici donne del porto. Un grande risultato per l’intera comunità, con l’auspicio che possa essere da modello per altre realtà portuali nazionali ed internazionali.
Quali azioni possiamo portare avanti per il futuro? Promuovere studi e ricerche nel settore e rimuovere le barriere presenti, sia infrastrutturali che culturali, attraverso la diffusione di una cultura inclusiva e neutra da stereotipi di genere. Accendiamo un faro sulle lavoratrici nel settore marittimo e portuale.
Un grazie di cuore a Barbara Bonciani per averci presentato il progetto, a Elena Cocuzza per aver moderato l’evento ed a tutte le persone che hanno partecipato.