WiMIT incontra Elena D'Avino

Elena D'Avino è esperta di Regolazione Economica nel settore dei trasporti, lavora come Advisor per una delle principali Autorità pubbliche nel settore ed è membro e parte del gruppo di coordinamento di WiMIT - Women in Mobility, Infrastructure, Transport.

Originaria di Roma, dopo alcuni anni di studio e lavoro in Francia, laureata in ingegnera gestionale, avvia la sua carriera nel settore energy. Successivamente entra a far parte del mondo dei trasporti ricoprendo ruoli di responsabilità fino a diventare esperta in regolazione economica del settore.

Il suo motto è "Sapere aude", come incoraggiamento a investire nel proprio sviluppo personale e professionale resistendo alle influenze negative che posso derivare dalla conformità e dalla paura.

Cerca di rimanere sempre aperta al cambiamento, di investire nell’apprendimento continuo e nelle relazioni significative, di seguire la propria passione e di essere proattiva nel plasmare la propria carriera.
— Elena D'Avino

Elena, raccontaci un po’ di te.

Certo, con piacere!

Sona cresciuta a Roma, dove ho completato la mia formazione universitaria in ingegneria gestionale presso l’Università di Roma Tor Vergata. Attualmente vivo a Milano, una città che mi affascina per la sua vivacità e per l'innovazione tecnologica che si respira in ogni angolo.

Nel mio lavoro, mi occupo di regolazione economica. Lavoro come Advisor per una Autorità pubblica nel settore dei trasporti, per me un onore farne parte! Il mio ruolo mi permette di combinare la mia passione per “i numeri” con l'obiettivo di contribuire a disegnare le policy di mercato.

Sono mamma di due gemelli, un'esperienza unica e affascinante che porta con sé tante sfide e gioie come quella di vederli crescere con un legame così speciale.

Nel tempo libero, amo dedicarmi a diverse attività tra cui leggere, specialmente libri di “noir” di cui sono appassionata perché offrono la possibilità di intraprendere una passeggiata emozionante nel lato oscuro della narrativa, offrono suspense, mistero e profondità psicologica.

Trovo che bilanciare il lavoro con le passioni personali mi dia energia e ispirazione per affrontare le sfide quotidiane.

Come sei approdata da donna - ingegnera gestionale al mondo dei trasporti?

Nel mio caso specifico l'approdo al settore dei trasporti non è stato immediato dopo la laurea, ma il frutto di un percorso lavorativo che, proprio grazie all'approccio multidisciplinare dell'ingegneria gestionale, mi ha permesso di accedere a questo settore che notoriamente è più ad impronta maschile.

Ci sono molte donne nel tuo settore?

Il settore in cui lavoro, tradizionalmente ha visto una sottorappresentazione delle donne, anche se negli ultimi anni c'è stato un aumento della partecipazione femminile. Le ragioni di questa disparità di genere sono complesse e includono fattori culturali, stereotipi di genere e barriere strutturali e la percezione che il settore dei trasporti sia più orientato verso ruoli tradizionalmente maschili.

Cosa pensi sia necessario per avvicinare più donne al tuo settore?

Per incoraggiare più donne a intraprendere una carriera nel settore dei trasporti, è essenziale promuovere modelli positivi di ruoli femminili all'interno del settore, migliorare l'accesso all'istruzione e alle opportunità di formazione, e creare ambienti di lavoro inclusivi che favoriscano la crescita e lo sviluppo professionale delle donne.

Inoltre, sottolineare l'importanza della diversità di genere nell'industria dei trasporti può portare a una migliore rappresentazione delle esigenze e delle prospettive di tutti i gruppi nella progettazione e nella gestione dei sistemi di trasporto del futuro.

L'essere diventata madre ha impattato in maniera positiva o negativa la tua carriera, che suggerimento ti senti di dare al riguardo?

Personalmente trovo difficile rispondere a questa domanda perché, la maternità, dal momento in cui si manifesta, accompagna la carriera di una donna fino alla fine ed è difficile collegarne successi o ostacoli.

Penso però che ci sia ancora lo stigma sociale per cui una donna che ha figli sia meno dedita al lavoro quando invece la maternità può solo che arricchire una donna! La chiave sta nel cercare di mantenere un equilibrio tra lavoro e famiglia che non vuol dire mantenere la perfetta parità tra le due sfere ma di accettare (senza sensi di colpa!) di vivere periodi in cui una sfera della vita richiede più attenzione rispetto all'altra.

Quale consiglio daresti ad una te più giovane per affrontare al meglio il futuro professionale?

Se potessi dare un consiglio a una versione più giovane di me stessa per affrontare al meglio il futuro professionale, sarebbe in sintesi il seguente:

Cercare di rimanere sempre aperta al cambiamento, di investire nell'apprendimento continuo e nelle relazioni significative, di seguire la propria passione e di essere proattiva nel plasmare la propria carriera.

Perché hai scelto di unirti a WiMIT?

Perché finalmente esiste una community di donne in questo settore a impronta prevalentemente maschile!

Unirsi a una community di donne può offrire un ambiente di supporto, crescita personale e professionale, consentendo alle stesse di sentirsi parte di una rete forte e solidale mentre lavorano per creare un settore più inclusivo e equo per tutti.

Hai un motto personale che vuoi condividere con noi?

Assolutamente!

Un motto che mi ispira e che ritengo importante condividere è: "Sapere aude".

Questa frase latina si traduce come "Osate conoscere" o "Abbi il coraggio di conoscere". E’ una frase che incita a essere audaci nel perseguire la conoscenza, ad essere aperti al pensiero critico, alla ricerca di soluzioni innovative ed essere sempre alla ricerca di nuove conoscenze e competenze.

Quando mi torna in mente "Sapere aude" mi sento incoraggiata a investire nel mio sviluppo personale e professionale resistendo alle influenze negative che posso derivare dalla conformità e dalla paura.

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