L'importanza dei partenariati universitari nel colmare il divario di genere
Recenti studi hanno dimostrato che il divario di genere nel settore della mobilità, delle infrastrutture e dei trasporti rappresenta una sfida significativa per il progresso e lo sviluppo sostenibile. I partenariati universitari, in particolare, rivestono un ruolo cruciale nell’attrarre e trattenere talenti femminili in questo campo, e sono fondamentali per implementare strategie innovative.
Strategie per attrarre e trattenere i talenti femminili
Le università possono adottare diverse strategie per promuovere la presenza femminile nel settore dei trasporti:
Garantire l'equità salariale e opportunità di crescita professionale;
Istituire bandi dedicati e premi di laurea per incentivare le donne a perseguire carriere nel campo;
Includere una percentuale di donne nei gruppi di ricerca in progetti accademici collaborativi, conforme all’obiettivo 5 dell’Agenda 2030, che mira all’eliminazione di ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne.
È altresì importante condurre studi sul gender gap e sull'esclusione sociale nel settore della mobilità, esaminando le esperienze di cittadini, lavoratori e guidatori.
Programmi di successo
Il recente Recovery Plan ha delineato indicatori e misure per contrastare le disuguaglianze di genere, generando effetti diretti e indiretti sulle condizioni delle donne. Attraverso l’analisi di queste misure, si è evidenziato il potenziale di riduzione delle disuguaglianze di genere e i modi in cui questi interventi possono favorire il benessere collettivo, con un focus particolare sull’occupazione femminile e sui tassi di partecipazione al lavoro.
Iniziative come il "dalla ricerca a impresa" messe in atto dalle Università coadiuvano il coinvolgimento di donne ricercatrici, mentre misure di sostegno all'imprenditorialità femminile mirano a incentivare la presenza di donne nel mercato del lavoro.
Mentorship e Networking
Le opportunità di mentorship e networking sono fondamentali per sostenere le donne nel settore dei trasporti. Il mentoring aiuta le donne a sviluppare competenze, definire obiettivi e superare le complessità del lavoro. Diverse università, come la Bocconi, e organizzazioni come il Soroptimist International offrono programmi di mentoring, rafforzando le reti di supporto.
Al sud Italia, invece, iniziative come il programma "Young Women Empowerment Program" dell'Università degli Studi di Enna Kore, in collaborazione con importanti aziende, hanno dimostrato come il supporto professionale possa facilitare l’accesso delle giovani donne al settore.
Misurare il successo della diversità di genere
Molte università italiane hanno introdotto Gender Equality Plans (GEP), documenti strategici che delineano azioni per promuovere l'uguaglianza di genere. Questi piani sono fondamentali per monitorare le disuguaglianze e migliorare le politiche di reclutamento, promozione e ricerca.
Esso è un documento strategico che definisce la strategia dell’Ateneo per promuovere l’uguaglianza di genere e le pari opportunità al suo interno. Ha un orizzonte triennale e si articola in obiettivi e azioni declinate nelle cinque aree prioritarie di intervento definite dalla Commissione Europea, ovvero:
equilibrio vita privata/vita lavorativa e cultura dell’organizzazione;
equilibrio di genere nelle posizioni di vertice e negli organi decisionali;
uguaglianza di genere nel reclutamento e nelle progressioni di carriera;
integrazione della dimensione di genere nella ricerca e nei programmi degli insegnamenti;
contrasto della violenza di genere, comprese le molestie sessuali.
Il GEP si integra con gli strumenti di programmazione e rendicontazione dell’Ateneo.
L’uguaglianza di genere è un valore fondamentale dell’Unione Europea ed è uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite. L’uguaglianza di genere nella ricerca e nell’apprendimento garantisce che i sistemi di ricerca e innovazione sostengano società democratiche ed eque: la capacità di innovazione di un Paese risulta essere direttamente proporzionale con l’indice di uguaglianza di genere in quel Paese.
La Commissione europea ha definito il cosiddetto "Gender Equality Plan - GEP" come un requisito di base per accedere ai finanziamenti Horizon Europe. Ciò significa che dal 2022 tutte le organizzazioni pubbliche, le università e gli istituti di ricerca dovranno avere un Gender Equality Plan.
La fonte principale di diritto nazionale in materia di pari opportunità è attualmente rappresentata dal Codice nazionale della pari opportunità tra uomo e donna (Dlgs 198/2006), che sancisce all'art. 1 il divieto di discriminazione tra uomo e donna prevedendo l'adozione delle misure conseguenti.
Un Gender Equality Plan è la formalizzazione da parte di un’impresa delle azioni strategiche volte a raggiungere l’uguaglianza di genere, attraverso l’impegno concreto e la messa in opera di iniziative ben definite. Questo strumento nasce come criterio di eleggibilità per l’ammissione a finanziamenti europei, ad esempio Horizon Europe, in linea con gli obiettivi di sviluppo prioritari dell’Unione Europea.
Il Gender Equality Plan (GEP) può essere inteso come uno strumento per guidare le aziende in un percorso di consapevolezza rispetto al proprio livello di attenzione al tema dell’inclusione di genere, implementandolo nei processi decisionali. L’obiettivo primario del GEP è l’identificazione dei pregiudizi di genere presenti in azienda e la riduzione del Gender Gap attraverso l’eradicazione dei pregiudizi consolidati.
L’approccio del Gender Equality Plan si basa su dati concreti e obiettivi misurabili, finalizzati a rendere oggettivo il progresso dovuto alle iniziative implementate e monitorate nel tempo.
Il ruolo dei centri di ricerca
I centri di ricerca promuovono interventi come tirocini e alternanza scuola-lavoro, favorendo l'integrazione delle donne nel settore.
Investimenti nel Programma Nazionale della Ricerca, per esempio, contribuiscono allo sviluppo di borse di studio e progetti di spin-off, sostenendo le donne nel percorso verso carriere STEM.
Inoltre diverse università hanno aderito al Partenariato transfrontaliero, ovvero la creazione di accordi strutturati attorno a soggetti pubblici della ricerca, agenti della conoscenza e al mondo privato delle imprese.
Bisogna annoverare anche la valutazione del Mobility Management Universitario ovvero lo studio degli spostamenti Casa-Università per porre maggiore attenzione alle diverse necessità degli studenti, dei docenti, dei ricercatori e degli amministrativi nello studio dello spostamento in termini di maggiore sostenibilità e inclusione sociale e di genere.
Affrontare le sfide: inclusione e sensibilizzazione
Nonostante i progressi, permangono sfide legate alla rappresentanza femminile nelle scelte educative e professionali. È cruciale promuovere la consapevolezza sulle carriere STEM sin dalle scuole elementari, organizzarando corsi di sensibilizzazione e premi di laurea in collaborazione con aziende.
Le iniziative e le collaborazioni tra università, aziende e organizzazioni possono creare un ambiente più inclusivo e incoraggiare una maggiore partecipazione femminile nel settore dei trasporti.